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Idea d'antipasto misto

Per una cenetta estiva fra amici, oggi, ho deciso di darvi l'idea per un antipasto colorato e gustoso ed anche facile da realizzare composto da: bruschetta di pesce al guazzetto di totano, cubetti di polenta fritta, una bruschetta ai pomodorini e basilico e cocktail di gamberi adagiato su misticanza o rucola, il tutto condito con una manciata di granella di olive nere. Ingredienti e Procedimento Guazzetto di totani 10 totani medi  400 g pomodori pelati  1 spicchio d'aglio 1 scalogno 1 peperoncino piccolo piccante 10 g prezzemolo tritato 4 cucchiai olio evo mezzo bicchiere di vino bianco un pizzico di zucchero sale q.b. pepe q.b. pane abbrustolito Pulire i totani e tagliare il corpo a rondelle ed eventualmente ridurre i  tentacoli mantenendone la lunghezza. In un tegame mettere a soffriggere l'aglio, lo scalogno tritato e il peperoncino in olio evo, quando lo scalogno e l'aglio iniziano ad imbiondire versare i totani, ed una manciata di prezze

Perché senza raccolto non ci sono semi, senza l'inverno non c'è estate e senza morte non c'è vita.



C'è chi dice che festeggiamo una festa americana macabra e commerciale...se festeggiare Halloween ci riavvicina alla terra, alle vecchie tradizioni pagane contadine, ed al vero significato della morte, accogliamo questa tradizione a braccia aperte, senza timore di oltraggiare la nostra cultura cristiana. Questa tradizione è molto antica ed esisteva nel nostro paese, prima dell'avvento del cristianesimo. In tante regioni in Italia è ancora viva, e se insegnata ai nostri figli nel rispetto del suo vero significato, e non solo in chiave di divertimento, non può che renderli più consci del dono che è la vita di tutti gli esseri viventi, renderli non timorosi della morte e più maturi e consapevoli sul ciclo della vita, oltre a conservare delle tradizioni che sono parte di noi e della nostra identità storica.
In Toscana dai racconti di mia madre e della mia defunta nonna, nel periodo di maturazione delle zucche, da settembre a metà novembre, si usava svuotare questo meraviglioso ortaggio arancione, e vi si intagliava un volto umano. La zucca così intagliata veniva chiamata la MORTE. 
La morte la sera veniva messa per strada, veniva posta una candela accesa all'interno e doveva illuminare ed accompagnare i passanti.


Tre giorni prima il giorno di Ognissanti (1 novembre), fino a due tre giorni dopo, si allestiva una sorta di altarino su una soglia di una finestra di casa, con offerte per i morti: biscotti, vino, acqua, un portacenere, una sigaretta e fiammiferi, uno dei piatti preferiti del morto o dei morti di cui si aspettava il passaggio, ecc. ecc. tutto ciò che si riteneva i cari defunti potessero desiderare in visita e passaggio da casa. In quei giorni, infatti, la tradizione voleva che il muro che separa il mondo dei morti dal mondo dei vivi, si assottigliasse, e che fosse più semplice percepire la presenza dei cari defunti e di passanti.
In casa mia questa tradizione è ancora viva, e come è stata tramandata da mia nonna a mia madre e  da mia madre a me, la sto passando alle mie figlie, e spero di vivere abbastanza per tramandarla ai miei futuri nipoti.


Ci sono testimonianze in tutta Italia, di tradizioni simili a quella del mio paese: la notte delle lumere nel Padano; in Abruzzo, in provincia dell'Aquila, fra 1 e il 2 novembre, si intagliava la zucca e vi si poneva un lumino e i ragazzi con il viso impasticciato di farina e cenere andavano in giro per le case a chiedere "le bene"; in Liguria il 2 novembre i bambini bussavano a casa della gente per chiedere "il ben dei morti"; in Friuli Venezia Giulia, si tengono ancora tutt'oggi delle feste il cui tema è il taglio della zucca-lanterna, sfilate in costume e degustazioni di piatti a base di zucca...insomma, in tutto lo stivale, se si va a vedere, la tradizioni dei morti, del cibo dei morti e di intagliare una zucca o una rapa lanterna, ha radici ben profonde e si ritrova anche in molti altri paesi europei.
La zucca o rapa lanterna ha comunque origini celtiche e nel corso della storia è giunta fino a noi.
Nella notte che segnava la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno, veniva festeggiato il capodanno celtico Samhain  (si pronuncia "Sauin"), con maschere orrende per spaventare gli spiriti maligni, rape lanterne per fare luce, si ringraziavano gli Dei attorno a grandi falò. La credenza dell'immortalità dell'anima, della rinascita in un Oltre, luogo senza tempo e senza spazio, libero da qualsiasi contingenza negativa e dove si realizzava il mondo di un piano divino, erano un motivo di grandi festeggiamenti. A Samhain le porte dell'altro mondo erano aperte a chi voleva penetrarle, la morte era pace e i defunti che decidevano di tornare, erano accolti con calore ed amore...perché senza raccolto non ci sono semi, senza l'inverno non c'è estate e senza morte non c'è vita.

Come fare una zucca lanterna

Prendete una zucca media circa 30 - 40 cm di diametro, levate la calotta con un coltello appuntito e mettetela in forno a 180 ° C per circa 20 minuti.






Passati 20 minuti spegnere il forno e far freddare la zucca.
Quando tiepida, dal foro iniziare a svuotare la zucca con un cucchiaio.


Quando la zucca è ben svuotata, con un coltello affilato, fare dei triangoli isosceli con la base verso il basso per incidere gli occhi, ed uno, al contrario più piccolo e centrale, per incidere il naso.




Proseguire nell'incidere la bocca larga e sorridente, con qualche dente a piacimento. Accendete una piccola candela e mettetela dentro la  zucca.


Chiudete la zucca con la calotta ed ecco pronta la vostra lanterna.


SAREBBE BELLO CHE MI SCRIVESTE NEI COMMENTI SE RICORDATE TRADIZIONI SIMILI DAI RACCONTI DEI VOSTRI CARI, O SE TUTT'OGGI NE AVETE ANCORA SIMILI IN USO.

Comunque sia, buona festa a tutti quanti!


                                                                                                         Autrice: Lavinia Raffaelli

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